Passione

Aforismi

Friedrich Holderlin

Che cosa sarebbe la vita senza speranza? Una scintilla che sprizza dal carbone e si spegne, e come nella torbida stagione si ode una folata di vento, che spira un istante e poi va morendo, così sarebbe pure di noi!
Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo!
Che m'importa del mondo che va a fondo - non voglio sapere nulla di quello che accade al di fuori della mia isola beata!
Chi non aspira alle gioie dell'amore e a grandi cose, quando nell'occhio del cielo e nel seno della terra ritorna la primavera?
Chi sente soltanto il profumo di un fiore, non lo conosce, e nemmeno non lo conosce chi lo coglie solo per farne materia di studio.
Chi soffre un male estremo il male gli si addice.
Ciò che ha reso lo Stato un inferno è il fatto che l'uomo ha voluto farne il proprio Paradiso.
Come l'onda dell'oceano avvolge le rive dell'isole beate, così il mio cuore inquieto avvolgeva la pace della celeste fanciulla.
Come è inetto lo zelo più volenteroso degli uomini di fronte all'onnipotenza dell'entusiasmo indiviso!
Dimentichiamo che esiste un tempo e non stiamo a contare i giorni della vita!
Dove c'è pericolo cresce anche ciò che salva.
Dove potrei trovare rifugio, se non avessi i cari giorni della mia giovinezza?
E tuttavia quello che resta, sono i poeti che lo creano.
Era qui, il divino, qui, nella sfera della natura umana e delle cose.
Essere uno con tutto ciò che vive! Con queste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanzi all'immagine del mondo eternamente uno e la ferrea fatalità rinuncia al suo potere e la morte scompare dalla società delle creature e l'indissolubilità e l'eterna giovinezza rendono felice e bello il mondo, un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette.
Felice l'uomo a cui una patria fiorente dà gioia e forza al cuore.
I poeti hanno ragione, nulla è sì piccola e poca cosa, di cui non ci possiamo entusiasmare.
Il comporsi delle dissonanze in un determinato carattere non è cosa per la sola riflessione, né per il vuoto diletto.
Il fuoco si leva in forme gioiose dalla culla oscura, in cui dormiva, e la sua fiamma si innalza e ricade e nuovamente erompe e si avvolge festosa, finché la sua materia è consunta, e allora fuma e lotta e si spegne: ciò che rimane è cenere.
L'albero secco e marcio non ha diritto di star dove sta: esso ruba luce e aria alla giovane vita, che sorge e matura per un mondo nuovo.
L'amore generò il mondo, l'amicizia lo rigenererà.
L'armonia è stata mia madre nella canzone degli alberi ed è tra i fiori che ho imparato ad amare.
L'onda del cuore non si leverebbe spumeggiando sì bella e diventerebbe spirito, se non le si rizzasse contro l'antico muto scoglio: il destino.
L'uomo, nella sua giovinezza, crede di essere così vicino alla meta! Tra tutte le illusioni create dalla natura per venire in soccorso alla nostra fragilità, questa è certo la più bella.
La mia anima è fuori del suo elemento, come un pesce sulla riva sabbiosa, e si avvolge e si agita, di qua di là, finché non si dissecchi nell'ardore del giorno.
La prima figlia della bellezza umana, della bellezza divina è l'arte. In essa l'uomo divino ringiovanisce e si rinnova. Egli vuole sentire se stesso e perciò pone di fronte a sé la bellezza. Così l'uomo si diede i suoi dei, ché nel principio l'uomo e i suoi dei erano una sola cosa, poiché, ignota a se stessa, esisteva la bellezza eterna.
La seconda figlia della bellezza è la religione. Religione è amore della bellezza. Il saggio ama proprio lei, la infinita, che tutto abbraccia, il popolo ama i suoi figli, gli dei, che gli appaiono in varie fogge.
Le ore di gioia sono le stelle nel firmamento della nostra vita.
Noi siamo originali solo perché non sappiamo nulla.
Non piangete, se le cose migliori sfioriscono! Presto ringiovaniranno. Non affliggetevi, se la melodia del vostro cuore si spegne! Presto si trova una mano che la ridesta.
Non si conosce il cigno che naviga superbo, se giace sulla riva nel sonno.
Non è l'uomo invecchiato, sfiorito, non è egli come una foglia staccata, che non ritrova più il suo albero e che ora viene sbattuta qua e là dai venti, finché la sabbia non lo seppellisce?
Nulla può crescere e nulla così profondamente dissolversi, come l'uomo.
Sempre, quando l'uomo ha voluto fare dello Stato il suo paradiso, ne ha fatto un inferno.
Siamo un segno che non indica nulla, siamo senza dolore, e abbiamo quasi perso il linguaggio in terra straniera.
Solo quando la giovinezza è passata, l'amiamo, e solo quando la giovinezza perduta ritorna, colma di beatitudine tutte le intimità dell'anima.
Suoni pure per tutte le virtù l'ora estrema! Io sento per te, te, il canto del tuo cuore, o amata! e trovo vita immortale, ove tutto si spegne e appassisce.
Sì, l'uomo è un sole che tutto vede e tutto trasfigura, quando ama, e se non ama è solo un'oscura dimora, ove arde un piccolo lume fumoso.
Un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette.
Un essere celeste è il bambino, finché non si camuffa nei colori camaleontici degli uomini!
Vi sarà una sola bellezza, e umanità e natura si fonderanno in una universale divinità.
Vi è un oblio di quanto esiste, un ammutolito del nostro essere, in cui abbiamo l'impressione di aver tutto ritrovato.
Vi è un tempo dell'amore come v'è un tempo in cui si vive nella culla felice. Ma la vita stessa ce ne sospinge fuori.
È bello quando due esseri uguali si uniscono, ma che un uomo grande innalzi a sé chi è inferiore a lui, è divino.
È meglio diventar ape e costruire in innocenza la propria casa, che il dominar coi signori del mondo e urlare con loro, come con lupi, che dominar popoli e macchiarsi le mani dell'impura materia.
È pure eternamente certo e si rivela ovunque: quanto più innocente, più bella è un'anima, tanto più intimamente vive con gli altri esseri felici, che soliamo chiamare inanimati.